Ecobonus e riqualificazione energetica: 42 miliardi di investimenti in 13 anni
Gli ultimi due report dell’Enea Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica (nona edizione) e Rapporto Annuale sulle Detrazioni Fiscali (undicesima edizione) delineano uno scenario in cui l’Ecobonus – meccanismo introdotto nel 2007 per incentivare gli interventi di efficientamento e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare – si è stabilmente imposto come strumento a supporto di un’effettiva transizione green nel ramo edilizio italiano.
Alcuni numeri:
- 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica dal 2007 a oggi.
- 5 miliardi investiti nel 2019.
- Risparmio energetico complessivo apportato al patrimonio immobiliare italiano dal 2007 a oggi: 700 GWh.
- 250 GWh risparmiati nel 2019.
- 250 milioni risparmiati sulla bolletta energetica nazionale nel 2019.
- Emissioni di CO2 ridotte di oltre 2,9 milioni di tonnellate.
- Le famiglie italiane hanno effettuato oltre 395mila interventi per l’efficientamento energetico degli immobili nel 2019.
L’utilizzo del conto termico, destinato a iniziative per l’efficientamento e per le energie rinnovabili nella PA, è aumentato del 29% rispetto al 2018 (incentivazioni totali ottenute per 433 milioni di euro). Coi certificati bianchi, pensati per incentivare l’efficienza nelle imprese, si sono risparmiati oltre 3,1 Mtep/anno dal 2011.
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Ecobonus 2019: investimenti e prospettive
Gli interventi sugli immobili effettuati sfruttando l’Ecobonus 2019 sono così suddivisi:
- Sostituzione dei serramenti (1.3 miliardi di spesa).
- Installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (1 miliardo di spesa).
- Coibentazione di solai e pareti (650 milioni di spesa),
- Riqualificazione globale degli immobili (231 milioni di spesa).
- Schermature solari (133 milioni di spesa).
In Europa il patrimonio edilizio è responsabile del 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra. Gli edifici riqualificati e di nuova costruzione consumano in media la metà dell’energia richiesta dagli immobili con qualche decennio di età. Si prevede, tuttavia, che per il 2050 il 75% del patrimonio immobiliare italiano sarà ancora scarsamente efficiente.
L’obiettivo di risparmio energetico, indicato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale, al 2019 è stato centrato al 77,2%. Il comparto residenziale ha già superato il target indicato; l’industria è al 61,9%, i trasporti al 50,4%. Resta indietro il terziario, che ha centrato solo il 29.4% della soglia complessiva di efficientamento previsto.
Per superare i target prefissati dall’Unione Europea in merito a neutralità delle emissioni di carbonio, efficienza energetica e fonti rinnovabili, il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio dovrà raddoppiare. La riprogettazione e l’efficientamento di spazi e stili di vita sono temi di attualità ancora maggiore nel contesto della pandemia da Covid e della transizione verso un’attitudine globalmente più green.
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